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Sorridi al tuo cuore.
Si è sempre discusso molto sul possibile rischio di un aumento di malattie cardiache in pazienti che presentano patologie dentarie; questa eventualità di interazioni tra denti e cuore sembra non riguardare solo persone anziane, ma anche i pazienti più giovani. Tutte le infezioni del cavo orale, oltre ad essere responsabili della perdita dei denti, possono giungere, attraverso il sangue, fino agli organi principali rischiando di compromettere il loro fisiologico funzionamento.
Secondo numerosi studi clinici e sperimentali, infatti, la malattia parodontale aumenta il rischio di malattie sistemiche – in particolare patologie cardiovascolari, diabete e patologie polmonari.
Le specie batteriche gram negative, responsabili delle infezioni del parodonto, producono infatti tossine e citochine con un alto potere infiammatorio. Queste sostanze possono diffondersi attraverso il circolo sanguigno e arrivare a infettare la parete interna delle arterie, favorendo la formazione di placche aterosclerotiche: queste possono crescere fino a provocare l’ostruzione completa o parziale del vaso oppure possono staccarsi piccoli frammenti (emboli) che, trasportati dal flusso ematico, vanno a ostruire vasi più piccoli.
I batteri che si annidano nelle sacche del cavo orale possono entrare, dai tessuti gengivali, nel circolo ematico per insediarsi in organi lontani dalla cavità orale e causare nuove patologie; se raggiungono il cuore, possono determinare infezioni dannose per il nostro sistema cardiocircolatorio, come endocarditi batteriche o infiammazioni di protesi endovascolari. Lo Streptococco, ad esempio, presente nella placca batterica produce una molecola simile al fibrinogeno, la glicoproteina plasmatica sintetizzata dal fegato che ha il compito di favorire la coagulazione del sangue. Ciò comporterebbe l'aggregazione delle piastrine e quindi la formazione di coaguli e trombi responsabili di ictus e infarti.
Le maggiori “responsabili” sarebbero le infezioni che si scatenano nel cavo orale, tra le più diffuse si ricordano le carie, gengiviti e parodontiti. Le ultime, in modo particolare, sono capaci non solo di causare la perdita dei denti distruggendone le strutture interne, ma inciderebbero negativamente favorendo anche l'insorgenza di infarto e di ictus. (Nel mondo, come riferisce l’Organizzazione mondiale della Sanità, la parodontite colpisce circa il 60% della popolazione con maggiore incidenza fra i 35 e i 44 anni.)
(Studi epidemiologici hanno messo in evidenza una relazione tra parodontite, infarto miocardico ictus e mortalità. La perdita di un elevato numero di denti e la distruzione ossea rilevabile nel paziente affetto da parodontite grave, sono associate infatti ad una aumentata prevalenza di placche ateromatose carotidee., Nei pazienti con patologie infiammatorie del cavo orale, è stato osservato, inoltre, un aumento del rischio di infarto miocardico e di aterosclerosi. Studi clinici controllati indicano che il trattamento della parodontite migliora la funzione dell'endotelio.) Alla luce di questi dati, è ragionevole pensare perciò che curare le infezioni che interessano i denti vuol dire anche preservare una buona funzionalità cardiaca.
Le regole per una corretta prevenzione
- Alimentazione: deve essere possibilmente corretta e calibrata secondo le necessità caloriche individuali (attenzione al sovraccarico calorico che spesso sfugge al nostro controllo).
- Non fumare (il fumo è corresponsabile della formazione di placche ateromatose).
- Ridurre il consumo di alcol.
- Mangiare pochi dolci.
- Eliminare le bevande zuccherate.
- Assumere pochi grassi di origine animale (per tenere sotto controllo il colesterolo e i trigliceridi).
- Pulizia professionale periodica dall'igienista dentale.
- Impegnarsi nella quotidiana igiene orale.
- Una passeggiata a passo veloce per circa 40 minuti al giorno ed un’attività fisica costante possono essere veri e propri strumenti preventivi salvavita. Per tutti.
I nostri consigli
- Non sottovalutare il sanguinamento delle gengive causato da un'infiammazione batterica.
- Prestare attenzione al dolore generalizzato ai denti, originato spesso da infezioni radicolo-apicali (granulomi).
- Effettuare visite periodiche dal dentista, perché le patologie dei denti, come abbiamo detto, potrebbero coinvolgere altri organi. La prevenzione rimane lo strumento più efficace per evitare in futuro di ricorrere alle cure mediche in distretti molto delicati.